I consumi di prodotti elettronici frenati dalla crisi economica, ma anche l’insorgere di canali di raccolta paralleli rispetto al sistema Italia: invertire la tendenza che vede anche nel corso del 2013 il calo della raccolta dei RAEE è possibile. Una strada potrebbe essere quella della nuova Direttiva Europea sui RAEE, che entro il 14 febbraio 2014 dovrà essere recepita in Italia. Ad Ecomondo si è fatto il punto sulla situazione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Dal Centro di Coordinamento RAEE è arrivata l’indicazione che «il recepimento della Direttiva potrebbe rappresentare una straordinaria occasione per rilanciare la raccolta dei RAEE in Italia, perché può apportare importanti migliorie facendo affidamento sui punti di forza del sistema di gestione nazionale. Punti di forza che hanno come presupposto un efficace equilibrio tra competizione tra diversi Sistemi Collettivi e regole e modelli organizzativi certi, assicurati dal Centro di Coordinamento RAEE. Tutti elementi fondamentali per affrontare le nuove sfide che ci propone Bruxelles».
L’impegno richiesto dall’Europa è, infatti, quello di aumentare i quantitativi di raccolta che dovrebbero quasi raddoppiare entro il 2016 e triplicare entro il 2019, superando rispettivamente quota 7 kg e 11 kg per abitante, rispetto agli attuali 4 kg per abitante. Nella convinzione che in Italia esistono le capacità tecniche e organizzative per raggiungere questi traguardi, il CdcRAEE ha auspicato che il Governo possa cogliere l’occasione del recepimento per semplificare con decisione il funzionamento del sistema, investendo, inoltre, sulla qualità del trattamento dei rifiuti elettrici ed elettronici. Questo non solamente per assicurare elevati livelli di tutela ambientale e di protezione della salute, ma soprattutto, garantendo una competizione equa tra i riciclatori, per cercare di massimizzare il recupero di metalli critici in un Paese dove non abbondano queste risorse.