Pc, smartphone e caricabatterie, l’effetto smart working ci rende più partecipi dell’economia circolare

Cambiano le abitudini di lavoro e cambiano anche i rifiuti che vengono prodotti. L’impatto del Covid sulla quotidianità ha portato ad un aumento della produzione delle apparecchiature hi-tech che finiscono nella spazzatura. Lo smart working, che è entrato prepotentemente nelle case come unica soluzione per garantire il flusso di lavoro e, al contempo, sicurezza e distanziamento sociale, ha avuto tra le conseguenze anche ad un maggior consumo di prodotti elettronici. I dipendenti costretti al lavoro da casa sono stati dotati di laptop, smartphone, stampanti per poter continuare a dare il proprio fattivo apporto all’attività aziendale. Oltre a telecamere di ogni genere e fattura capaci di non perdere i contatti con colleghi e clienti attraverso le videochiamate. A questi si aggiungono, ad esempio, mouse, caricabatterie per tutti i supporti, cuffie e auricolari, hard disk e lettori cd esterni. Trasformare un angolo della propria casa in una dependance dell’ufficio comporta l’arrivo di tecnologia, o il rinnovo delle attrezzature.

Si è trattato di un cambiamento che ha interessato oltre 1,5 milioni di persone nel periodo del lockdown, tra metà marzo e metà giugno 2020. E che, in prospettiva – indipendentemente dal perdurare dell’emergenza sanitaria – secondo l’Istat potrebbe arrivare a coinvolgere quasi 7 milioni di occupati.

Essere smart worker però non comporta solamente la necessità di organizzare spazi e tempi in funzione dell’impegno lavorativo, ma può anche rendere le persone soggetti maggiormente attivi all’interno di un percorso di economia circolare. Un solo esempio: la gestione dei rifiuti derivanti da apparecchiature elettroniche. Se prima il pc non più funzionante era un problema dell’azienda, adesso è una questione “casalinga”. Dove, quindi, buttare gli auricolari rotti, lo smartphone che non si accende più o il mouse che non risponde più ai comandi? Sono RAEE, ovvero rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, che devono essere smaltiti correttamente: possono essere portati all’isola ecologica del proprio Comune di residenza, oppure consegnati in negozio in virtù dei principi dell’Uno contro Uno (in caso di acquisto di un’apparecchiatura nuova di equivalente funzionalità) e dell’Uno contro Zero.

Il consorzio Ecolight da tempo è in prima linea per agevolare il conferimento di questa tipologia di RAEE, rispondendo con soluzioni mirate alle esigenze della Distribuzione. E per le aziende che hanno la necessità di smaltire i loro rifiuti elettronici, c’è il pacchetto di soluzioni proposto da Ecolight Servizi.