Saranno operative dal 27 settembre 2026 le nuove disposizioni per contrastare affermazioni ambientali ingannevoli per i consumatori. È stata pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale europea lo scorso 6 marzo la direttiva 2024/825 del Parlamento europeo e del Consiglio del 28 febbraio 2024 contro il greenwashing. Il testo, che modifica le direttive 2005/29/CE e 2011/83/UE per quanto riguarda la responsabilizzazione dei consumatori per la transizione verde, punta a un miglioramento della tutela verso le pratiche sleali, nell’ottica di fornire sempre un’informazione certificata.
La nuova direttiva vieta di fatto le dichiarazioni ambientali generiche e i marchi di sostenibilità non certificati sui prodotti in commercio. Come si legge nel documento, la direttiva introduce “norme specifiche volte a contrastare le pratiche commerciali sleali che ingannano i consumatori e impediscono loro di compiere scelte di consumo sostenibili, quali le pratiche associate all’obsolescenza precoce dei beni, le asserzioni ambientali ingannevoli (greenwashing), le informazioni ingannevoli sulle caratteristiche sociali dei prodotti o delle imprese degli operatori economici o i marchi di sostenibilità non trasparenti e non credibili”.
Con la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’UE, sono stati stabiliti anche i tempi: entro il 27 marzo 2026 le misure dovranno essere recepite all’interno della legislazione italiana; mentre il 27 settembre 2026 è il termine ultimo per dare piena operatività alle disposizioni.