Cresce la raccolta, ma il target europeo si allontana. Il Centro di Coordinamento RAEE, di cui il consorzio Ecolight fa parte, ha presentato il “Rapporto Gestione RAEE 2021”, documento che riassume i risultati delle dichiarazioni annuali fatte dagli impianti iscritti all’elenco obbligatorio gestito dal CdC RAEE e che permette di avere uno sguardo complessivo sul tema dei rifiuti elettronici. Nel 2021 sono state oltre 510 mila le tonnellate di RAEE inviate a recupero, il 6,6% in più rispetto ai quantitativi dichiarati nel 2020. Di questi, quasi il 77% dei volumi trattati, corrispondente a 392.347 tonnellate, proviene da nuclei domestici, con un incremento della raccolta del 6,2% rispetto al 2020. Il restante 23,1%, pari a 118 mila tonnellate, è riconducibile a RAEE di origine professionale. Il totale raccolto è in crescita con un incremento dell’8% (31,5 tonnellate) rispetto all’anno precedente.
Nonostante questo trend, il target di raccolta fissato dall’Unione Europea resta lontano. Dal 2019 infatti l’obiettivo è del 65% ed è da intendersi come rapporto tra i RAEE raccolti nell’anno di riferimento e la media delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) immesse sul mercato nel triennio precedente. Stando ai dati resi disponibili al 30 giugno 2022, in Italia il tasso di raccolta si attesta al 34,56%, in linea con il trend di decrescita registrato dal 2019 e distante oltre 30 punti percentuali dall’obiettivo europeo. Un dato riconducibile ad almeno quattro fattori. Innanzitutto, la forte crescita dell’immesso di AEE nel triennio 2018-2020 con un aumento del 13,5% rispetto al triennio precedente. Non certo secondo, l’Open Scope che ha allargato la “famiglia RAEE” andando a comprendere tutte le apparecchiature elettriche ed elettroniche. Terzo, occorre considerare il fatto che una crescita dell’immesso non fa crescere matematicamente anche la raccolta. Questo dipende dalla vita dei prodotti, dall’uso e soprattutto dallo sviluppo di nuove AEE che vanno a interessare ulteriori nuovi ambiti di utilizzo. Quarto, ma non certo ultimo in ordine di importanza, la dispersione dei RAEE al di fuori dei canali ufficiali di raccolta e trattamento. Questo vale soprattutto per alcune tipologie di rifiuti ed in alcune aree del Paese: basti pensare che la raccolta di R2, che è il raggruppamento che rappresenta le maggiori quantità in peso e che vale il 33% della raccolta a livello nazionale, in alcune province non raggiunge nemmeno il 10%. Ecolight, insieme con tutto il Sistema Ecolight, fa proprio l’invito del CdC RAEE per un maggior controllo sui flussi illegali dei rifiuti elettronici, vera lacuna in una filiera dove i Sistemi collettivi operano virtuosamente e gli impianti stanno facendo importanti investimenti tecnologici.