Un cammino tutto in crescita quello di Ecolight. Dalla costituzione nel 2004 ad opera di 43 “padri fondatori” fino all’avvio del Sistema Ecolight nel 2017 e al traguardo dei 20 anni nel 2024. Il consorzio nazionale che si occupa della gestione dei RAEE, delle pile e degli accumulatori a fine vita festeggia la doppia decade con un costante impegno per l’ambiente, sempre al fianco delle imprese. In estrema sintesi: oltre 400.000 tonnellate di rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche gestiti e una compagine consortile composta da quasi 2.300 imprese.
«In questi 20 anni, il consorzio Ecolight ha intrapreso un percorso di crescita costante, sia in termini di volumi gestiti che di rappresentanza. Questo traguardo non è un punto di arrivo, ma l’inizio di nuove sfide che ci spingono a evolvere e a rafforzare il nostro impegno per un futuro sempre più sostenibile», dice il presidente di Ecolight, Walter Camarda.
Il primo dato riguarda i volumi di raccolta: 400 mila tonnellate di RAEE e oltre 7 mila tonnellate di pile portatili esauste. Ecolight ha avviato l’operatività nella raccolta dei RAEE nel 2008, con l’entrata in vigore della norma che introduceva il principio del “chi inquina paga” nel mondo delle mondo delle apparecchiature elettroniche. Dalle iniziali 2.800 tonnellate di rifiuti tecnologici gestiti nel primo anno, il consorzio ha raggiunto (e superato) le 20.000 tonnellate/anno, contribuendo in modo significativo al recupero di importanti quantitativi di materie prime seconde e alla tutela dell’ambiente. Il 70% circa dei RAEE gestiti appartiene al raggruppamento R4. È nella raccolta dei piccoli elettrodomestici e dell’elettronica di consumo (come ad esempio, cellulari, mouse, frullatori e trapani) che il Consorzio ha concentrato la propria attività, muovendosi nel tempo con soluzioni innovative per incentivare la raccolta presso i punti vendita secondo i principi dell’Uno contro Uno e dell’Uno contro Zero. I tassi medi di recupero ottenuti dal consorzio sono sempre stati superiori al 90%: dalla raccolta complessiva di RAEE, Ecolight ha garantito il recupero di oltre 360.000 tonnellate di materie prime seconde, in particolare plastiche, metalli e vetro, riducendo al minimo la frazione destinata a smaltimento.
Il secondo dato riguarda la rappresentatività: pur muovendo i primi passi nell’ambito dei produttori di illuminazione, Ecolight ha fatto della trasversalità uno dei propri punti di forza. Gestisce infatti tutti i raggruppamenti RAEE (dai frigoriferi alle lavatrici, dai televisori fino alle sorgenti luminose, oltre ai piccoli elettrodomestici) e, con l’ingresso nel consorzio di Federdistribuzione, oggi rappresenta quasi il 90% delle aziende della Distribuzione Moderna.
Dopo 20 anni però le sfide non sono terminate. Aggiunge il direttore generale Giancarlo Dezio: «L’Italia è chiamata a raggiungere il target europeo del 65% di raccolta dei RAEE. È un obiettivo al quale, come consorzio, vogliamo dare il nostro contributo, facendo informazione, educazione, promuovendo buone pratiche e ponendo grande attenzione a una gestione sostenibile dei rifiuti elettronici. In questo però, servono più controlli per arginare i canali paralleli». Non certo secondo, l’impegno sul lato EPR. «Fin dall’inizio, siamo stati precursori nel promuovere e sostenere la Responsabilità Estesa del Produttore, un principio che oggi rappresenta una colonna portante delle politiche ambientali europee. Abbiamo creduto nell’importanza di creare filiere virtuose, capaci di trasformare i rifiuti in risorse e di contribuire concretamente all’economia circolare. Da questo percorso è nato il Sistema Ecolight, un hub multiconsortile al quale fanno riferimento anche i consorzi Ecopolietilene, Ecotessili ed Ecoremat, oltre alla società di servizi Ecolight Servizi. Nel Sistema Ecolight, competenze, know-how e innovazione diventano soluzioni efficienti e sostenibili per la gestione dei rifiuti, al servizio di aziende e consumatori. Guardiamo al futuro con determinazione, consapevoli che il lavoro fatto fino a oggi è solo l’inizio di un cammino ancora più ambizioso».