È il cartone animato proposto dalla III D dell’istituto comprensivo di Formello, plesso Le Rughe, a vincere il concorso “Vita da Lampadina” lanciato da Ecolight – consorzio per la gestione di raee, pile e accumulatori – e dal WWF.
Gli alunni della classe elementare sono stati premiati questa mattina, lunedì 4 giugno, insieme alla loro insegnante Francesca De Santis: andranno in visita all’oasi WWF di Pian Sant’Angelo, in provincia di Viterbo.
Nato dall’omonimo progetto che ha interessato 25 classi e coinvolto oltre 600 studenti tra la provincia di Roma e quella di Milano, il concorso “Vita da Lampadina” è stato la fase finale dei laboratori che gli animatori del WWF hanno fatto per insegnare ai giovanissimi studenti il ciclo virtuoso del riciclo per le lampade fluorescenti compatte (LFC).
Dal racconto realizzato da un’alunna della scuola elementare è nato un cartone animato dove i ragazzi spiegano il perché le nuove lampadine a fluorescenza compatte sono migliori di quelle “antiche” a incandescenza. Nel raffronto diretto tra le due è la prima a vincere per la sua doppia “anima verde”: non solamente consuma meno e «fa risparmiare molti soldi alle famiglie», ma al termine della sua vita può essere quasi interamente recuperata dando origine a materie prime seconde come il vetro, la plastica, l’alluminio e persino il mercurio. «Quando mi esaurisco, con il riciclo posso rivivere in tante cose», dice la lampadina a fluorescenza. Alla vecchia incandescente viene assicurato un posto dignitoso: il museo «insieme alle lampade a olio».
«L’iniziativa è stata indubbiamente interessante e ha stimolato i bambini al recupero di oggetti quotidiani», commenta De Santis, l’insegnante che ha seguito il progetto. «Il poter vedere da vicino i materiali recuperati dal corretto smaltimento di una LFC è stato un aiuto in più per capire cosa significa realmente il riciclo. La speranza è che adesso il messaggio possa essere portato nelle famiglie e diventare così una buona pratica. Già qualche segnale in questa direzione lo abbiamo avuto parlando direttamente con i genitori».
Messe in soffitta le vecchie lampadine a incandescenza, è oggi «importante far capire che quelle a fluorescenza, i neon e quelle a risparmio energetico, una volta non più funzionanti, non possono essere messe nel “sacco nero”: devono essere recuperate», ricorda Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight, consorzio che si occupa della gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, in sigla RAEE. «Le lampadine sono classificate come RAEE del raggruppamento R5 e sono recuperabili fino a oltre il 95%». La plastica ricavata viene utilizzata nella costruzione di panchine e grucce per gli abiti; l’alluminio può essere usato nella creazione di telai di biciclette e il vetro è impiegato nella produzione di particolari piastrelle. Da ultimo, il mercurio viene usato nella produzione di nuove lampade a risparmio energetico.
«Il corretto riciclo e recupero dei rifiuti vale molto: con un unico gesto non solamente si preserva l’ambiente evitando, come in questo caso, la dispersione di mercurio, ma è anche possibile risparmiare energia e inquinare meno», spiega il WWF. «Partendo dai bambini vogliamo insegnare quel circolo virtuoso che, con un piccolo sforzo, può dare grandi risultati».