Unlock the Change, la sostenibilità diventa strumento di cambiamento

Cambiare per cambiare il mondo che ci circonda. È quanto si prefigge la community nata attorno al Unlock the Change, oltre 3.400 mila aziende in tutto il mondo – di cui 100 in Italia – che hanno deciso di fare propri e condividere comportamenti sostenibili, capaci di rigenerare la società e l’ambiente. Le B Corp, ovvero le società benefit che  in Italia hanno un loro riconoscimento giuridico, sono testimoni di un nuovo modo di intendere lo sviluppo: non più unicamente focalizzato sulla voce profitto, ma capace di dare risposte alle priorità del nostro tempo. L’eccezionalità dell’emergenza Covid e del lockdown ha di fatto cambiato la prospettiva di osservazione del mondo economico, ampliando lo sguardo e rafforzando la responsabilità che il mondo delle imprese ha nei confronti della società.

Per diventare B Corp, le aziende devono firmare la Dichiarazione di Interdipendenza, un atto che è una presa di coscienza della connessione tra le persone, le natura, i comportamenti e le conseguenze sia a livello globale che all’interno della comunità dell’azienda stessa. Per poter sopravvivere e prosperare nel tempo è dunque fondamentale avere cura gli uni degli altri, prendendosi anche la responsabilità di garantire il benessere delle generazioni future.

Sul fronte aziendale, questo ha dei vantaggi. Sette i “buoni motivi” che vengono indicati: differenziarsi sul mercato; misurare e migliorare le proprie performance; attrarre e trattenere talento; risparmiare e migliorare i risultati economici; ispirare gli investitori; fare parte di un movimento globale di leader che condividono i tuoi stessi valori e, non ultimo, guidare il cambiamento. Ma in questo, il movimento Unlock the Change si fa promotore anche di una call to action al pubblico affinché si impegni a chiedere un contributo ancora più forte e concreto da parte delle aziende per migliorare con le proprie azioni la vita delle persone, la società e l’ambiente.

Il Consorzio Ecolight ha fatto proprie queste indicazioni. E, attraverso l’ultimo Rapporto Sociale, è andato ad analizzare la propria attività sotto la lente della Sostenibilità. Nella consapevolezza che la gestione di RAEE, delle pile e degli accumulatori esausti debba rispondere oggi non solamente ai paletti normativi e ai criteri economici, ma anche a esigenze di carattere sociale.