Una produzione in continua crescita, ma una percentuale di riciclo che si ferma al 9%. È la plastica, materiale sempre più al centro di studi e rilevazioni e al quale viene attribuita una grande responsabilità ambientale. È quanto emerge dallo studio pubblicato il 22 febbraio 2022 dall’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) con il titolo “Global Plastics Outlook: Economic Drivers, Environmental Impacts and Policy Options”. Il report, che prende in esame produzione, uso e smaltimento della plastica a livello globale, conferma come la crescita della popolazione, unita a un reddito disponibile più elevato, ha portato la produzione di plastica a raddoppiare tra il 2000 e il 2019, raggiungendo 460 milioni di tonnellate. Di contro però, solo il 9% dei rifiuti in plastica viene avviato a riciclo (dal 15% raccolto per il riciclaggio, il 40% viene smaltito come residuo). Di tutti i rifiuti in plastica, 19% viene incenerito, il 50% finisce in discarica e il 22% elude i sistemi di gestione dei rifiuti e finisce in discariche incontrollate, viene bruciato a cielo aperto o finisce in ambienti terrestri o acquatici, soprattutto nei paesi più poveri.
Quasi la metà di tutti i rifiuti di plastica viene generata nei 38 Paesi dell’OCSE, con una produzione media procapite che oscilla dai 221 kg per abitante negli Stati Uniti e i 114 kg nei Paesi europei, fino ai 69 kg di Giappone e Corea.
La crisi Covid non ha solamente spostato il problema perché, a fronte di una diminuzione del 2,2% dell’uso della plastica per il rallentamento delle attività economiche, nel 2020 sono aumentati i rifiuti di imballaggi per cibo da asporto e delle attrezzature mediche in plastica. Con la ripresa delle attività economiche nel 2021, però tutto è ritornato ai livelli pre pandemia.
L’appello che lancia l’OCSE è per uno sforzo ulteriore per creare un mercato separato e ben funzionante per la plastica riciclata, che è ancora considerata un sostituto della plastica vergine. La riduzione dell’inquinamento da plastica richiederà secondo l’OCSE un’azione e una cooperazione, anche attraverso l’innovazione, per una migliore progettazione dei prodotti e lo sviluppo di alternative rispettose dell’ambiente, nonché sforzi per migliorare la gestione dei rifiuti e aumentare il riciclaggio.
Per questo è importante l’attività di ricerca svolta dal consorzio Ecolight per migliorare e potenziare il recupero della plastica contenuta nei RAEE. Ma anche l’azione di realtà come il consorzio Ecopolietilene che, attraverso Ecolight Servizi, con il coinvolgimento dei produttori, non si ferma alla gestione dei rifiuti di beni in polietilene, ma si adopera per migliorare modalità di raccolta e per valorizzarne il recupero con il reimpiego in prodotti industriali.