È stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale il decreto legislativo 15 febbraio 2016, n. 27 che recepisce la Direttiva europea 2013/56/UE relativa all’immissione sul mercato di batterie portatili e di accumulatori che contengono cadmio e che sono destinati a essere utilizzati negli utensili elettrici senza fili, e relativa all’immissione sul mercato di pile a bottone con un basso tenore di mercurio. La Direttiva del 2013 ha infatti modificato il precedente testo 2006/66/CE sulle pile e gli accumulatori ampliando la gamma dei prodotti che devono rispettare i requisiti minimi di qualità ambientale per poter essere immessi sul mercato dell’Unione Europea. Il nuovo Decreto 27/2016 non fa una revisione della vigente normativa che disciplina la raccolta, il recupero e lo smaltimento delle pile e degli accumulatori esausti (188/2008), ma interviene solamente in alcuni aspetti puntuali.
Tre i punti essenziali della normativa. In primo luogo, il Decreto abroga l’esenzione dal generale divieto d’immissione sul mercato in precedenza prevista per le pile a bottone con un tenore di mercurio non superiore al 2 per cento. Per effetto di questa modifica, il divieto di immissione sul mercato ora riguarda tutte le pile o accumulatori, che si trovano anche all’interno di apparecchiature elettriche, che contengono più di 0,0005 % di mercurio in peso e che contengono più dello 0,002 % di cadmio in peso. In secondo luogo, il nuovo decreto legislativo consente la commercializzazione “fino a esaurimento delle scorte” dei prodotti non conformi ai requisiti di qualità ambientale minima, a condizione “che siano stati legalmente immessi sul mercato prima della data di applicazione dei rispettivi divieti”.
È stato inoltre riscritto il comma 1 dell’articolo 14 del D.Lgs. n.188/2008: la nuova norma prevede che “I produttori che per la prima volta immettono sul mercato pile e accumulatori nel territorio italiano sono obbligati ad iscriversi in via telematica soltanto una volta al Registro nazionale presso la Camera di commercio di competenza”.
Come sottolineato anche dal Centro di Coordinamento Nazionale Pile e Accumulatori (Cdcnpa), grazie a questo provvedimento, il nostro Paese potrà risolvere la procedura di infrazione 439/2015, avviata per il mancato recepimento della direttiva europea del 2013.
Il testo del D.Lgs. 27/2016 è disponibile qui.