Uniformare la gestione delle pile e degli accumulatori esausti a quella dei RAEE. Questo l’obiettivo che la proposta di legge presentata dall’onorevole Piergiorgio Carrescia per riformare il Decreto Ministeriale 118 del 2008. A otto anni di distanza dalla sua entrata in vigore, si impone la necessità di riformare la norma che regolamenta la gestione delle pile e degli accumulatori seguendo la strada tracciata dal D.Lgs. 49/2014.
Nello specifico la proposta di riforma che è stata presentata l’11 gennaio 2016 va a modificare sia gli aspetti gestionali del sistema che quelli operativi. Innanzitutto interviene sulla corretta identificazione dei produttori di pile e accumulatori e sulla loro effettiva adesione a un sistema individuale o collettivo che garantisca la raccolta dei rifiuti. Sotto il profilo operativo, il testo presentato mira a semplificare in modo funzionale le norme che regolano la raccolta di pile e accumulatori presso i punti vendita: riconoscendo a questi rifiuti la caratteristica di rifiuti urbani si eviterebbe la tenuta del registro di carico e scarico e l’adesione al Sistri, riducendo la burocrazia inutile e garantendo che negozi e grande distribuzione diventino punti di raccolta capillari e diffusi sul territorio. Il tutto nell’ottica di dare finalmente l’impulso decisivo per l’incremento dei tassi di raccolta in vista degli obiettivi europei da raggiungere entro il prossimo 26 settembre e pari al 45% dell’immesso sul mercato (nel 2014 la quota raccolta si è attestata intorno al 39%).
Nella proposta di legge si auspica anche l’introduzione di sistemi di monitoraggio per gli accumulatori al piombo che oggi in parte non seguono la corretta filiera di raccolta e riciclo dei sistemi dei produttori oppure vengono esportati all’estero, sottraendo così importanti risorse al sistema industriale del paese.
Positivo il commento del Centro di Coordinamento nazionale Pile e Accumulatori. «Il nostro settore – dice in una nota il presidente del CDCNPA Giulio Rentocchini – è molto simile, per tipologia e operatori, a quello dei RAEE ma mentre per i rifiuti elettronici la normativa europea e nazionale è già stata più volte aggiornata, per le pile e gli accumulatori ci sono interventi migliorativi che attendiamo da anni. Il sistema di gestione di pile e accumulatori esausti è maturo e noi operatori abbiamo ben chiaro quali sono gli adeguamenti normativi che potrebbero rendere più efficiente il sistema e aumentare la raccolta. Siamo molto contenti che anche gli organi legislativi abbiano preso in mano la questione: a dicembre la Commissione Ambiente della Camera ha chiesto di uniformare, per quanto possibile, la disciplina sulle pile e accumulatori a quella dei RAEE; oggi il Parlamento si appresta a discutere questa proposta di legge. Non possiamo che augurarci che l’iter parlamentare sia veloce e porti a un atteso miglioramento della normativa».