Quasi 350 bambini delle scuole elementari di Roma e provincia andranno a lezione di riciclo. Parte questa settimana il progetto “Vita da lampadina” promosso dal WWF e da Ecolight, consorzio che raccoglie oltre 1.500 aziende e si occupa della gestione dei rifiuti elettronici (RAEE). Nelle tappe laziali del progetto sono state complessivamente coinvolte 15 classi di terza e di quarta. L’iniziativa ha preso vita dall’istituto comprensivo “Le Rughe” di Formello per poi passare a Roma nella scuola primaria “Giovanni Randaccio” e arrivare a Tivoli, alla scuola primaria “Madre Teresa di Calcutta”.
Portando direttamente in classe le materie prime seconde che si ottengono da un corretto recupero delle lampadine, il progetto punta ad insegnare ai giovanissimi studenti il ciclo virtuoso del riciclo per le lampade fluorescenti compatte (LFC). Messe in soffitta le tradizionali lampadine a incandescenza, che di fatto non sono più commercializzate, le nuove LFC sono doppiamente “verdi”: da una parte durano in media otto volte più di quelle “tradizionali” e garantiscono un risparmio energetico che può arrivare fino all’80%; dall’altra sono riciclabili. O meglio, «devono essere riciclate», ricorda Giancarlo Dezio, direttore generale di Ecolight. «L’obbligo deriva dalla normativa sui RAEE per assicurare il corretto smaltimento delle polveri fluorescenti e del mercurio che sono contenuti nelle LFC, oltre al recupero di vetro e metalli che possono essere impiegati nella produzione di oggetti». Per esempio, la plastica viene utilizzata nella costruzione di panchine e grucce per gli abiti; l’alluminio può essere usato nella creazione di telai di biciclette e il vetro è impiegato nella produzione di particolari piastrelle. Da ultimo, il mercurio viene usato nella produzione di nuove lampade a risparmio energetico. «Il corretto riciclo e recupero dei rifiuti vale molto: con un unico gesto non solamente si preserva l’ambiente evitando, come in questo caso, la dispersione di mercurio, ma è anche possibile risparmiare energia e inquinare meno», spiega il WWF. «Partendo dai bambini vogliamo insegnare quel circolo virtuoso che, con un piccolo sforzo, può dare grandi risultati».
Cosa fare allora di una lampadina a risparmio energetico che non funziona più? L’insegnamento per i ragazzi, e non solo, è semplice: consegnarla in negozio quando si acquista la lampadina nuova oppure portarla al centro di raccolta comunale.
Dopo i laboratori svolti in aula dagli educatori del WWF, gli alunni saranno invitati a raccontare con immagini quanto appreso. Dai disegni e dalle sceneggiature proposte saranno realizzati dei cartoni animati per spiegare ad altri ragazzi la “vita di una lampadina”. I migliori lavori saranno premiati con una visita ad una delle Oasi WWF. Dopo le tappe romane, il progetto si sposterà nelle scuole della provincia di Milano.