La battaglia alla plastica monouso ha il suo riferimento normativo. È stata pubblicata il 12 giugno sulla Gazzetta Ufficiale europea ed entrerà in vigore il 2 luglio 2019 la direttiva UE 2019/904 che prevede di “prevenire e ridurre l’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente, in particolare l’ambiente acquatico, e sulla salute umana, nonché promuovere la transizione verso un’economia circolare con modelli imprenditoriali, prodotti e materiali innovativi e sostenibili, contribuendo in tal modo al corretto funzionamento del mercato interno”. Gli Stati membri hanno due anni per recepire la norma e fare quindi propria una battaglia per l’ambiente e per un futuro più sostenibile.
I prodotti SUP (Single Use Plastics) che vengono messi al bando sono: bastoncini cotonati (o cotton fioc che sono già vietati in Italia dall’inizio del 2019), posate, piatti, cannucce e bastoncini a sostegno dei palloncini. Fuori dal mercato anche i contenitori per alimenti e bevande in polistirolo espanso e i prodotti in plastica oxo-degradabile. Gli Stati membri sono poi chiamati a introdurre misure per la riduzione del consumo di contenitori per alimenti in plastica (ad esempio, le scatole usate per gli alimenti da asporto e i bicchieri in plastica). Il principio della responsabilità estesa del produttore, che già viene applicato, ad esempio, alle apparecchiature elettriche e alle pile, viene esteso anche ai produttori di tabacco e di attrezzi da pesca con lo scopo che non siano i pescatori a sostenere i costi della raccolta delle reti perse in mare e si vada a sostenere la raccolta e la gestione dei filtri delle sigarette.
La normativa fissa inoltre un obiettivo di raccolta del 90% per le bottiglie di plastica entro il 2029 e determina che entro il 2025 il 25% delle bottiglie di plastica dovrà essere composto da materiali riciclati, quota che salirà al 30% entro il 2030.