La pandemia ha messo il turbo alla telemedicina. Gli strumenti sanitari di controllo e monitoraggio a distanza, forti di un’evoluzione tecnologica che non si è mai fermata, stanno prepotentemente colmando il gap di oltre sei anni. E non è solamente il miliardo e mezzo di euro che il Ministero della Salute ha chiesto per mandare il sistema Italia a regime sul fronte della telemedicina, ma anche le numerose strumentazioni sempre più tecnologiche che stanno entrando a far parte della vita quotidiana di molte famiglie. Se il termometro sta abbandonando lo storico mercurio per la misurazione della temperatura a favore di sensori elettronici e i misuratori di pressione digitali stanno sostituendo gli sfigmomanometri più tradizionali, sono in arrivo saturimetri per la misurazione dell’ossigenazione del sangue, termometri digitali e, prestati dal mondo sportivo, misuratori del battito cardiaco.
L’elettronica, già elemento essenziale in ambito sanitario, professionale e non, si unisce al digitale per garantire cure a distanza. Software sempre più sofisticarti si uniscono a potenti apparecchiature per dare risposte in tempi brevi, condividere cartelle cliniche e risultati diagnostici. La strada è tracciata: una sanità più diffusa, più immediata e soprattutto più tecnologica. Ma questa strada non può essere indipendente da una corrispondente maggior cura per l’ambiente. L’aumento dei dispositivi elettronici nelle strutture sanitarie e nelle case rappresenta anche un aumento della produzione di rifiuti elettronici. Dove finiranno i termometri digitali una volta non più funzionanti? E gli sfigmomanometri rotti? Sono tutti rifiuti classificati sotto la sigla di RAEE, ovvero rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche, che devono seguire un preciso percorso di stoccaggio, raccolta, trasporto e trattamento. Il Sistema Ecolight, che racchiude l’esperienza pluridecennale del consorzio Ecolight e della società specializzata nella gestione dei rifiuti professionali Ecolight Servizi, promuove una maggior e miglior sensibilità ambientale, che tenga conto non solamente della capacità di riconoscimenti delle diverse tipologie di rifiuti, ma anche del loro corretto recupero. Le piccole strumentazioni elettroniche, quali ad esempio i saturimetri, possono essere lasciate gratuitamente in negozio al momento dell’acquisto di un’apparecchiatura nuova di equivalente funzionalità; i macchinari grandi in dotazione alle strutture ospedaliere sono invece rifiuti professionali per le quali è richiesta l’esperienza di Ecolight Servizi.