Licenziato dal Consiglio dei Ministri venerdì 13 dicembre, il decreto legislativo per il recepimento della nuova direttiva europea sui RAEE affronta il suo iter parlamentare. Il Ministro per i rapporti con il Parlamento ha infatti trasmesso la richiesta di parere parlamentare sullo schema di decreto legislativo recante attuazione della direttiva 2012/19/UE sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche. Questa richiesta è assegnata alla VIII Commissione (Ambiente) nonché alla XIV Commissione (Politiche dell’Unione europea): da entrambe dovranno arrivare i pareri entro il 22 gennaio 2014 affinché il decreto possa essere approvato entro il 14 febbraio 2014. Il testo di fatto supera il decreto 151/2005 e diventerà il testo di riferimento in Italia per l’intera gestione dei RAEE.
Diverse le novità che vengono introdotte nell’ottica di arrivare ai nuovi standard di raccolta indicati dall’UE: fino al 31 dicembre 2015 il mantenimento di almeno 4 kg in media per abitante (target che l’Italia ha raggiunto fin dal 2010); dal 2016 un tasso minimo di raccolta del 45% , calcolato sulla base del peso totale di tutti i RAEE (domestici e professionali) in un dato anno ed espresso in percentuale del peso medio di AEE immesse sul mercato nei tre anni precedenti; dal 2019 il tasso di raccolta da conseguire è del 65% delle AEE domestiche e professionali immesse sul mercato nei tre anni precedenti o, in alternativa, l’85% dei RAEE generati sul territorio nazionale. Solo per fare un raffronto, parliamo di più che triplicare i quantitativi raccolti oggi.
Per quanto riguarda il mondo della distribuzione viene introdotto il principio dell’Uno contro Zero solamente però per gli esercizi commerciali con superficie di vendita superiore ai 400 metri quadrati e solamente per i RAEE di piccole dimensioni (fino a 25 cm). In questi casi non c’è più l’obbligo di acquisto della nuova apparecchiatura.
Al fine di incrementare i volumi di raccolta, dal 2016 non ci sarà più alcuna distinzione tra i RAEE domestici e quelli professionali, mentre fin da subito questa distinzione viene abolita per i RAEE di piccole dimensioni secondo il criterio del “dual use” che vengono così già assimilati ai domestici.
Questi passaggi dovrebbero uniformare le condizioni di operatività dei soggetti che si occupano della gestione dei RAEE, garantire un maggior controllo dei flussi dei RAEE e una trasparenza sulla rendicontazione. Il testo prevede che sia i sistemi individuali, sia quelli collettivi (per i quali viene indicatala struttura obbligatoria del consorzio) siano espressamente disciplinati attraverso uno schema tipo di statuto.
Vengono inoltre rafforzati gli obblighi dei distributori che operano con modalità di vendita a distanza (e-commerce) soprattutto per quanto prevede il decreto Uno contro Uno, oltre che sullo stoccaggio e sul conferimento. Non certo ultimo, i pannelli solari a fine vita vengono identificati come RAEE, quindi soggetti a tutti gli obblighi già previsti per i rifiuti elettronici.