Per il quarto anno consecutivo viene posticipato l’avvio del SISTRI. Con l’approvazione del decreto Milleproroghe – Decreto Legge 30 dicembre 2016 n.244 – , il Governo ha infatti spostato di ulteriori 12 mesi l’entrata in vigore del sistema di tracciabilità dei rifiuti: dalla fine del 2016, l’utilizzo obbligatorio del sistema SISTRI e l’applicazione delle relative sanzioni vengono rinviati alla fine del 2017. Secondo quanto dice l’articolo 12 del Decreto Milleproroghe, il rinvio è disposto fino alla data del subentro nella gestione del servizio da parte del nuovo concessionario e comunque “non oltre” il 31 dicembre 2017, il che indicherebbe una data ultima entro la quale sarebbe difficile andare.
Dunque, per tutto il 2017 sarà ancora in vigore il periodo transitorio durante il quale gli operatori obbligati al SISTRI e quelli che vi hanno aderito in via volontaria dovranno rispettare sia gli obblighi di tracciamento informatici legati al sistema di tracciabilità sia quelli cartacei di tenuta dei formulari di identificazione dei rifiuti (FIR) per il trasporto, dei registri di carico/scarico e del MUD.
L’iscrizione al SISTRI è obbligatoria ormai dal marzo del 2014 per tutti gli enti e le società che occupano più di 10 dipendenti e che producono rifiuti speciali pericolosi, così come per i trasportatori. Dall’aprile 2015 le realtà in oggetto devono anche fare i conti con delle sanzioni per la mancata iscrizione obbligatoria nel sistema, così come per il mancato pagamento della quota annuale. Ad essere colpite dalla misura, almeno sino a quando non escono dal sistema, sono anche le aziende con meno di dieci collaboratori che si sono registrate volontariamente nel sistema, ma che non pagano la quota annuale.