Sono oltre 4mila le tonnellate di rifiuti elettronici che sono state ritirate nel 2010 dai negozi della distribuzione moderna. Sulla base dei primi risultati rilevati da Ecolight, consorzio che si occupa della gestione dei Raee (rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche) e che offre il servizio di raccolta e smaltimento a oltre 3mila esercizi commerciali in tutta Italia, in soli sei mesi il mondo della grande distribuzione ha dato un significativo impulso ad una corretta raccolta e smaltimento dei rifiuti elettronici. Il cosiddetto decreto “Uno contro Uno”, che è diventato operativo nel giugno scorso dando ai negozi il compito di ritirare i rifiuti elettronici dai propri clienti, sta quindi iniziando a dare i primi risultati significativi. La legge prevede che, al momento dell’acquisto di una nuova apparecchiatura elettrica, il consumatore può consegnare al rivenditore il proprio vecchio elettrodomestico. Il commerciante deve ritirarlo gratuitamente e smaltirlo nel rispetto delle norme.
«È stato fatto un importante passo in avanti sotto il profilo normativo e della sensibilizzazione, anche se è ancora molta la strada da fare», precisa il presidente di Ecolight, Walter Camarda. «Come consorzio per la gestione dei Raee che raccoglie oltre il 90 per cento della Grande distribuzione organizzata abbiamo voluto offrire un servizio ai punti vendita il più possibile efficace, in modo da sgravarli da questo nuovo obbligo». Un servizio “su misura” che potesse rispondere alle diverse necessità, perché le esigenze di un piccolo negozio non sono ovviamente identiche alle grandi catene dell’elettronica. Prosegue il direttore generale di Ecolight, Giancarlo Dezio: «L’avvio non è stato semplice, ma registriamo una costante tendenza al miglioramento». La raccolta è aumentata nell’ultimo trimestre del 2010: rispetto al periodo luglio-ottobre, infatti, i quantitativi di Raee ricevuti dai negozi sono raddoppiati. E nel solo mese di dicembre sono state sfiorate le mille tonnellate. La maggior parte dei rifiuti appartengono al raggruppamento R2 che raccoglie i “grandi elettrodomestici” come lavatrici, lavastoviglie e forni. Sono stati invece più di diecimila i televisori avviati al recupero. Ancora piuttosto basse le quantità dell’elettronica di consumo, ovvero piccoli elettrodomestici, computer, hi-fi e telefoni.
«L’intero sistema Raee ha individuato soluzioni operative che hanno permesso di superare alcuni ostacoli incontrati. Per migliorare il servizio e potenziare l’efficacia della legge serve però che ulteriori semplificazioni siano adottate e sia risolta l’operatività per quanto riguarda la copertura a livello territoriale delle isole ecologiche comunali», continua il direttore di Ecolight. «Il “salto” è stato notevole e ha richiesto sacrifici, siamo convinti però che si possano raggiungere livelli di raccolta sempre maggiori». Magari come in Francia dove, ad esempio, i flussi di Raee generati attraverso il canale della distribuzione rappresentano il 30% del totale. Conclude Marco Pagani, vice presidente di Ecolight: «Le 4mila tonnellate raccolte nei primi sei mesi di vita del decreto dimostrano il grande impegno delle imprese della distribuzione moderna per fornire un servizio efficiente ai consumatori. Notevoli sono stati gli investimenti per dare seguito agli adempimenti amministrativi, per strutturare la logistica di ritorno dei Raee e per fare diventare gli esercizi commerciali luoghi idonei e autorizzati alla raccolta degli apparecchi a fine vita riportati dai clienti. Il risultato raggiunto è quindi un punto di partenza sul quale lavorare non solamente per migliorare il servizio, ma anche per sensibilizzare sempre più il consumatore sul fatto che il rifiuto elettronico deve seguire un preciso percorso di smaltimento. Solo così eviteremo la dispersione nell’ambiente di sostanze inquinanti e permetteremo il recupero di importanti materie prime seconde».