Si potrebbero chiamare “rifiuti invisibili”, anche se talvolta sono assolutamente alla luce del sole, e possono rappresentare un serio problema ambientale (oltre che economico). Sono i rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche che stanno in fondo ai cassetti, messi in cantina oppure nell’angolo del magazzino. Sono quei RAEE per i quali spesso si dice “non li butto, non si sa mai”. Solamente conteggiando gli smartphone, se messi tutti assieme arrivano a oltre 5,3 miliardi di apparecchiature non più utilizzate nel mondo. Li volessimo impilare, considerando uno spessore medio di 9 millimetri, raggiungeremmo un’altezza di circa 50 mila km arrivando così a coprire 1/8 della distanza che separa la Terra dalla Luna. Il dato è stato diffuso dal WEEE Forum, la ONG internazionale che si occupa della tematica legata alla gestione dei rifiuti da apparecchiature elettriche ed elettroniche. Ma non sono solamente vecchi smartphone. Tra i rifiuti “dimenticati” ci sono anche decoder, piccoli elettrodomestici ma anche cavi, caricabatterie e auricolari che nelle stime del WEEE Forum arriverebbero a oltre 24 milioni di tonnellate e che rischiano di essere dimenticati, spesso con le loro batterie, o nella peggiore delle ipotesi di finire nella raccolta indifferenziata.
Una corretta gestione dei piccoli RAEE è però fondamentale ai fini ambientali ed economici: non solamente per evitare la dispersione di sostanze inquinanti ma anche per il recupero delle materie prime seconde di cui i rifiuti elettrici ed elettronici sono ricchi. I piccoli RAEE sono infatti mediamente riciclabili per oltre il 90% del loro peso.
La domanda è: dove conferirli? I nuclei domestici possono portarli all’Isola ecologica del loro comune di residenza. Ma è possibile anche consegnarli in negozio al momento dell’acquisto di una nuova apparecchiatura equivalente: in virtù del principio dell’Uno contro Uno, il ritiro è gratuito. Possibile anche portarli nei punti vendita di grandi dimensioni (con oltre 400 mq dedicati alle apparecchiature elettroniche) senza alcun obbligo di acquisto. Sarà il consorzio Ecolight, se incaricato, ad occuparsi della corretta gestione di questi RAEE.
Le aziende e i professionisti devono invece affidarsi a realtà certificate. Ecolight Servizi assicura una corretta gestione dei rifiuti professionali, prevedendo anche servizi mirati per le realtà della Distribuzione e particolari iniziative specificamente studiate per gli uffici.