Un passo in avanti verso l’economia circolare. Con i quattro decreti legislativi che sono stati approvati lo scorso mese di agosto, l’Italia si allinea alle prescrizioni europee in materia di gestione dei rifiuti nell’ottica di una più concreta economia circolare. Infatti, il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli Affari europei Vincenzo Amendola e del Ministro dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare Sergio Costa, ha recepito le direttive europee relative al cosiddetto “Pacchetto economia circolare rifiuti” del maggio 2018.
Per quanto riguarda la Direttiva relativa ai rifiuti di pile e accumulatori e quella sui rifiuti di apparecchiature elettriche ed elettroniche (RAEE) – ambito nel quale è specializzato il consorzio Ecolight – come indicato dal comunicato della Presidenza del Consiglio dei Ministri, si prevede la riduzione da tre anni a uno della periodicità con cui i Governi nazionali devono inviare alla Commissione UE la relazione contenente informazioni, comprese stime circostanziate sulle quantità delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE) immesse sul mercato e dei rifiuti da queste generate raccolti separatamente ed esportati, nonché informazioni relative alla raccolta ed al riciclaggio dei rifiuti di pile e di accumulatori elaborate dall’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (ISPRA).
Novità importanti vengono introdotte per quanto riguarda la gestione degli imballaggi e dei rifiuti di imballaggio. Il Decreto riforma il sistema di responsabilità estesa del produttore (EPR), individuandone e circoscrivendone specificamente responsabilità, compiti e ruoli. In quest’ottica, individua “i requisiti atti a definire i ruoli e le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti nella filiera, a determinare gli obiettivi di gestione dei rifiuti, a garantire l’alimentazione di un sistema di comunicazione efficiente relativo ai prodotti immessi sul mercato e alle quantità di rifiuti raccolti e trattati, ad assicurare un trattamento equo ai produttori di prodotti relativamente alla loro quota di mercato, ad assicurare una corretta informazione ai detentori del rifiuto in merito alle misure di prevenzione, ai centri per il riutilizzo e per la preparazione al riutilizzo e ai sistemi di raccolta”. Il Decreto inoltre stabilisce che i produttori corrispondano un contributo finanziario che consenta di coprire i costi della raccolta differenziata e istituisce un “Registro nazionale dei produttori” per consentire il controllo del rispetto degli obblighi in materia di EPR.
Per i veicoli fuori uso, l’obiettivo dichiarato è quello di prevenire e ridurre la produzione di rifiuti; garantire il reimpiego e il riciclaggio ed altre forme di recupero dei veicoli e dei veicoli fuori uso; assicurare una più efficiente operatività, da un punto di vista ambientale, di tutti i soggetti economici coinvolti nel ciclo di utilizzo e di trattamento degli stessi veicoli.
Non ultimo, il decreto che attua la modifica della Direttiva sulle discariche di rifiuti. Il testo mira a riformare il sistema dei criteri di ammissibilità dei rifiuti nelle discariche per raggiungere l’obiettivo di un conferimento non superiore al 10% dei rifiuti urbani nel 2035.
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