Si è intensificata l’azione di prevenzione e contrasto dei Carabinieri del Comando Tutela Ambientale per arginare il fenomeno dello stoccaggio illecito di rifiuti in aree abusive o dismesse. Al termine di una mirata attività d’indagine coordinata dalla locale Procura della Repubblica, a Conegliano Veneto (TV) i Carabinieri del NOE di Treviso, in collaborazione con i militari della locale Compagnia, nei giorni scorsi hanno controllato un capannone in zona industriale, privo di ogni autorizzazione ambientale, trovando oltre 330 balle di rifiuti speciali non pericolosi, in gran parte scarti di lavorazione tessile, oltre a numerosi RAEE ed altre tipologie di rifiuti, per più di 150 tonnellate.
I successivi accertamenti dei Carabinieri hanno permesso di risalire sia al legale rappresentante della società immobiliare proprietaria del capannone che, dietro compenso avrebbe consentito l’utilizzo dell’immobile, che al locatario del capannone e all’amministratore unico della ditta produttrice dei rifiuti. Inoltre gli accertamenti hanno permesso di individuare il soggetto che, pur non essendo titolare di un’impresa in grado di utilizzare il materiale, avrebbe acquistato i rifiuti per ricavarne utile da una futura compravendita. Tutti gli indiziati, residenti in provincia di Treviso, sono stati deferiti all’autorità giudiziaria per concorso nel reato di gestione illecita di rifiuti ed è stato loro imposto dai militari del NOE di provvedere, entro le prossime settimane, a rimuovere i rifiuti ed inviarli a recupero presso impianti autorizzati.
La gestione illecita di rifiuti potrebbe essere contestata anche alle aziende stesse che hanno prodotto quei rifiuti. Infatti le imprese che si rivolgono a operatori non autorizzati per la gestione dei loro scarti hanno delle precise responsabilità e rischiano pesanti sanzioni. Una sentenza della Cassazione ha stabilito che “colui che conferisce i propri rifiuti a soggetti terzi per il recupero o lo smaltimento ha il dovere di accertare che gli stessi siano debitamente autorizzati allo svolgimento di dette attività, con la conseguenza che l’inosservanza di tale elementare regola di cautela imprenditoriale è idonea a configurare la responsabilità per il reato di illecita gestione di rifiuti in concorso” (Cass. Pen. Sez. III n. 29727 dell’11/07/2013) . Ecco perché è importante scegliere gestori professionali, che operano nel rispetto delle normative e dell’ambiente come Ecolight Servizi.